Questo vino dell’annata, giovane, di carattere deciso e asciutto, si fa sempre apprezzare per la sua freschezza e raffinata semplicità, i suoi profumi e soprattutto per la sua versatilità che lo rendono adatto ad ogni tipo di abbinamento. Alla vista appare limpido e di un colore rosso rubino con riflessi nettamente violacei. Abbastanza persistente all’olfatto, i sentori di frutta fresca, con toni di ciliegia e rosa, si sovrappongono a quelli speziati di pepe bianco e di mandorla.
In bocca si manifesta piacevolmente tannico, con una corretta acidità tipica del vino fresco, comunque morbido e con un finale tipicamente amarognolo.
L’imbottigliamento si esegue l’anno successivo alla vendemmia e si affina in bottiglia. Oltre ai piatti classici e stato pensato per accompagnare i piatti generosi del pesce di lago.
La ricetta: Minestra di fave
Per 5 persone
300 g di fave secche
300 g di patate (facoltative)
300 g di verdure a piacere (cavolo nero, rapa bianca, verza…)
sedano
carote
cipolla
olio o lardo
Ammollate in acqua fredda per 24 ore le fave (eventualmente con un pizzico di bicarbonato). Fate soffriggere nell’olio (o nel lardo) un trito di sedano, carote e cipolla e su questo versatevi le fave, quindi coprite con brodo; a metà cottura aggiungete le altre verdure tagliate a pezzi (comprese le patate, se non volete essere dei puristi filologi).
Terminate la cottura, quindi passate con il passaverdura (dove vi rimarranno le bucce delle fave, da eliminare) lasciando intera una parte delle fave. Servite con un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo e parmigiano grattugiato.